Il World Economic Forum ha recentemente pubblicato il report 2025, che evidenzia cinque macrotendenze che hanno un impatto sul mercato del lavoro: l'evoluzione tecnologica, la transizione ecologica, la frammentazione geoeconomica, l'instabilità economica e i cambiamenti demografici.
Il report prevede che entro il 2030, i ruoli lavorativi in rapida crescita saranno principalmente guidati dallo sviluppo tecnologico. Tra questi, spiccano figure come Big Data Specialist, FinTech Engineer e specialisti in AI e Machine Learning. Anche i ruoli legati alla sicurezza, come il Security Management Specialists (che si classifica tra i primi cinque ruoli in più rapida crescita, come esito delle tendenze tecnologiche ma soprattutto della crescente frammentazione geopolitica) o l'Information Security Analysts, che appare tra i primi 15, saranno in aumento. Parimenti, cresceranno anche i ruoli più legati alla transizione energetica e alla necessità di ridurre le emissioni di carbonio e adattarsi al cambiamento climatico, come gli specialisti di veicoli autonomi ed elettrici, gli ingegneri ambientali e gli ingegneri di energie rinnovabili.
Al contrario, si prevede un declino di ruoli impiegatizi come assistenti amministrativi e segretari, addetti alle stampe, contabili e revisori. L'ampliamento dell'accesso digitale, l'intelligenza artificiale e le tecnologie di elaborazione delle informazioni, nonché robot e sistemi autonomi sono i principali fattori trainanti di questo declino. Anche l'invecchiamento e il calo della popolazione in età lavorativa e la crescita economica più lenta contribuiscono al declino dei ruoli impiegatizi, mentre si prevede che i lavori di assistenza, tra cui infermieri, assistenti sociali e consulenti e assistenti alla cura della persona registreranno una crescita significativa nei prossimi cinque anni.
Altro fattore determinante è la maggiore attenzione al lavoro e alle questioni sociali, per cui si prevede che i ruoli correlati all'insegnamento nelle scuole e nelle università saranno quelli che faranno registrare una crescita occupazionale.
Il report evidenzia che il 39% delle competenze attuali dei lavoratori potrebbero diventare obsolete entro il 2030. Una percentuale di "instabilità delle competenze" che si è ridotta rispetto al 44% del 2023 e al 57% del 2020. Una spiegazione potrebbe essere che è cresciuta al 50% la quota di lavoratori che hanno completato misure di formazione, riqualificazione o aggiornamento delle competenze.
Il pensiero analitico rimane la competenza fondamentale più ricercata dai datori di lavoro, con sette aziende su dieci che la considerano essenziale nel 2025. Seguono resilienza, flessibilità e agilità, insieme a leadership e influenza sociale. Cybersecurity, gestione dei talenti e gestione ambientale saranno le competenze che vedranno una forte crescita nei prossimi 5 anni. Entro il 2030 però AI e Big data saranno le competenze che registreranno l'aumento più consistente.
Continueranno ad aumentare d'importanza il pensiero creativo, l'alfabetizzazione tecnologica, la curiosità e l'apprendimento permanente. Al contrario, la destrezza manuale, la resistenza e la precisione saranno meno richieste, stando al 24% degli intervistati che prevede una diminuzione della loro importanza.
Serviranno un aggiornamento e una riqualificazione della forza lavoro significativi, anche se una buona percentuale che ne sarà esclusa vedrà mettere a rischio il proprio impiego. L'85% dei datori di lavoro intervistati prevede di dare priorità all'aggiornamento delle competenze della propria forza lavoro, assumendo personale con nuove competenze nel 70% degli intervistati, o pianificando di ridurlo nel 40% dei casi su competenze meno rilevanti.
Per approfondire, si può scaricare il report completo qui.

