Nell’era dell'algoritmo l’iperspecializzazione sta diventando un limite, perché la migliore iperspecialista di sempre è l’intelligenza artificiale. E lo diventerà sempre di più, lasciando al palo milioni di professionisti umani. L’interdisciplinarietà è, invece, ciò che contraddistingue i protagonisti dei nostri tempi, i cosiddetti “contaminati”. Persone che abitano spazi dove gli algoritmi si muovono a fatica: i ponti e i link inaspettati. Per questo le loro qualità sono sempre più richieste nelle aziende. I contaminati sviluppano alcune capacità peculiari: sanno apprendere per propagazione, hanno una predisposizione a prendere decisioni in situazioni complesse, sono in grado di generare ponti tra gruppi diversi e culture lontane e, infine, sanno dare maggior spazio alla creatività.
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